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mercoledì 31 dicembre 2008
Tiriamo le somme
Gennaio
L'emergenza rifiuti in Campania sembra aggravarsi (in realtà i TG in quel periodo avevano ben poco di cui parlare); la commissione europea manda un ultimatum alla regione ed alla nazione, in due mesi Napoli e dintorni dovranno essere completamente ripuliti, affinchè i turisti (manipolizzati dalle TV) non abbiano timore di recarsi nel capoluogo campano.
Tra i tanti problemi che affligono la nazione, si aggiunge Clemente Mastella, che annuncia il 21 gennaio il suo ritiro dalla maggioranza. Il presidente del consiglio, Romano Prodi, decide di recarsi alle camere per chiedere la fiducia al governo, ma...
Febbraio
Il senato nega la fiducia a Prodi che allore ore 21.00 dello stesso giorno, si reca al Quirinale per consegnare il suo mandato nelle mani del presidente Giorgio Napolitano.
Il 6 febbraio, il presidente della Repubblica scioglie le camere, le elezioni vengono fissate per il 13-14 aprile.
C'è chi festeggia. Berlusconi e Fini danno vita ad una fortissima alleanza tra Forza Italia e Alleanza Nazionale per dare vita al Popolo delle Libertà.
Marzo
Costante l'aumento delle morti bianche. L'ennesima piaga in uno stato ormai allo sbando. Il popolo è stufo di dover assistere ogni giorno ad omicidi legalizzati.
Prodi resta soggiogato dal sistema, ed ormai disgustato, annuncia il suo ritiro dalla politica italiana.
Nel frattempo la Pasqua arriva con largo anticipo, il 23 marzo le tavole sono già imbandite.
Milano viene scelta per l'EXPO del 2015.
Aprile
Come ci si aspettava, vittoria alla Camera ed al Senato del Popolo delle Libertà. Più inaspettata quella della Lega Nord, e già si parla di voto di protesta. Ma protesta per cosa?
Unica consolazione, il 24 esce il nuovo Ubuntu (8.04) con licenza di tre anni.
Maggio
Come se non bastasse, vengono prese di mira le baraccopoli Rom. A Ponticelli ne viene incendiata una, dopo la notizia di un tentato rapimento di un neonato da parte di una giovane rumena. Caos in tutta Italia, il governo adotta misure drastiche nei confronti di coloro i quali hanno subito tale violenza. Come esempio per tutti, vengono rase al suolo una serie di baraccopoli, ed il tutto viene ripreso dalle argute telecamere del disinteressato telegiornale TG5.
Il 14 maggio, il Papa ospita al Vaticano l'Azione Cattolica. In 200.000 hanno risposto alla chiamata del Santo Padre. I simoniaci... c'erano.
Giugno
Oltreoceano, continua la scalata del democratico Barack Obama, che sarà lo sfidante alle elezioni presidenziali del repubblicano Mc Cain.
Iniziano gli europei, gli italiani restano distratti fino ai quarti, dove vengono sconfitti ai rigori dalla Spagna (che in seguito vincerà il titolo).
Su Marte avvengono una serie di scoperte che potrebbero assicurare la presenza di acqua sul pianeta.
Luglio
In ventidue paesi viene lanciato l'iPhone, il telefonino di ultima generazione.
Agosto
Continuano i viaggi del rieletto presidente Silvio Berlusconi a Napoli. Il suo obiettivo principale, dice, è quello di ripulire la città (o forse di ripulirsi con la città).
Settembre
USA: il Washington Mutual va in fallimento. Era una delle banche più importanti degli states, il sistema finanziario americano non ha retto. È crisi.
Ottobre
La crisi delle borse fa bruciare 450 miliardi di euro. Il nostro governo, "risolta" l'emergenza rifiuti rende noto che l'Italia non è a rischio.
Un tempo le famiglie italiane non arrivavano alla terza settimana del mese, ora, riescono a malapena ad arrivare alla metà.
Alla fine di ottobre, gli studenti di tutta Italia scendono in piazza per manifestare contro il decreto Gelmini sulla scuola pubblicà e sulle Università.
Novembre
Scontri tra studenti e forze dell'ordine, c'è già chi ricorda il '68. A Roma la polizia carica un gruppo di studenti, e su internet girano video che mostrano una serie di "sbirri" infiltrati tra di essi. Tutto viene messo a tacere.
Barack Obama è la nota positiva del mese, è lui il 44° presidente degli Stati Uniti d'America.
Dicembre
Scandalo tangenti a Napoli, la Iervolino non si dimette. Si conclude l'anno col riprendere dei combattimenti lungo la striscia di Gaza. Ricomincia la guerra.
Sperando di rileggerci l'anno prossimo (e che sia un anno decisamente migliore aggiungerei),
il vostro Léra.
martedì 30 dicembre 2008
Fahrenheit 451
Immaginate un mondo dove la cultura, i libri sono messi al bando e perseguitati. Immaginate un mondo dove le persone passano il tempo chiuse in casa a guardare la televisione, unico strumento di diffusione del sapere, accuratamente filtrato e manipolato dal regime. Immaginate un mondo dove gli uomini hanno perso la capacità di comunicare tra loro, preferendo affogare nel sistema fatuo e ossessivo dei super-evoluti media. Immaginate un mondo dove i vigili del fuoco hanno il compito di appiccare incendi, per distruggere i volumi e i loro possessori, e proteggere i cittadini dal grave pericolo della libera conoscenza. Immaginate un mondo in cui è vietato immaginare…
È quello che ha fatto 58 anni l’americano Ray Bradbury, in un epoca in cui non si prospettavano ancora con chiarezza gli straordinari progressi della tecnica e la sua importanza sempre crescente. Il protagonista del romanzo è Montag, di professione incendiario, con il compito di scovare, confiscare e bruciare qualsiasi tipo di libro. Attraverso una serie di incontri, prima con Clarisse, una ragazza sognatrice fuori dagli schemi, poi con una donna che sceglie di essere bruciata viva con i suoi libri, ed infine con l’ex-professore di lettere Faber, riscoprirà l’autentico valore della conoscenza e della libertà di pensiero, e si renderà conto di quanto era falsa e vuota la vita che stava conducendo.
Fahrenheit 451 non è solo un libro sull’importanza straordinaria dei libri, ma anche e soprattutto una riflessione sull’autenticità e genuinità della vita che deve essere caratterizzata(come Bradbury stesso afferma per bocca di Faber) da sostanza, cioè caratteristiche proprie ed uniche, da agio, tempo libero per pensare e da diritto di agire. Gli uomini che perdono di vista questi elementi non possono che finire con l’autodistruggersi, prima interiormente, poi fisicamente. La città di Montag sarà rasa al suolo da una bomba atomica, sganciata da una nazione nemica con cui il suo stato era entrato in guerra, mentre i cittadini, tenuti all’oscuro di tutto dalla televisione di regime, non possono far altro che accettare passivamente la loro fine. Apparentemente non esiste via di scampo, ma Montag sembra averla trovata, unendosi ad un gruppo di ribelli fuggitivi che di generazione in generazione si tramandano la cultura oralmente, come alle origini, pronti a cominciare la ricostruzione quando la grande distruzione sarà finita.
Il romanzo di Bradbury è stato definito fantascientifico, ma, a 58 anni da prima edizione, c’è da chiedersi quanto siano effettivamente improbabili molte delle vicende narrate, e quante altre trovino riscontri più o meno diretti nella nostra realtà. Perciò mai sottovalutare….
Un saluto a tutti dal vostro Fabbricante d’Inchiostro, che da oggi cercherà di contribuire all'imbrattamento (per quanto nelle sue possibilità) delle dannate pagine della Bolgia!
giovedì 25 dicembre 2008
lunedì 22 dicembre 2008
giovedì 18 dicembre 2008
Canone e Kanoni
Tre o quattro giorni fa (forse cinque, che importa), leggevo che un italiano su tre non pagava il canone Rai. M'è tornato subito in mente un preciso momento della mia vita: all'età di nove anni, assistetti ad una triste scena di mia madre; era costretta a fare la fila alle poste, destreggiandosi tra una folla che sapeva parlare solo a suon di spintoni e gomitate, ed il tutto solo per pagare il canone della Radio Televisione Italiana. Mi domandavo, senza trovare risposta, il perché bisognasse pagare quella "bolletta" nonostante le mie trasmissioni preferite venissero bloccate ugualmente sul più bello. Mia madre, aimè, mi diede un'ingenua risposta: "Perché è la prima televisione italiana, ed è giusto che sia così".
Le parole di mia madre mi sembrarono leggi inviolabili, e su questo non si poteva discutere. Però quell'articolo! me le ha fatte girare parecchio....
Continuando la mia lettura mi si è creato nella testa come un "groviglio" di collegamenti, col più ricorrente quello degli evasori. Perché noi dovremo pagare e dichiarare tutto, e loro no. E come se non bastasse, perchè a subirne le conseguenze sono sempre gli stessi?
Allora mi sono detto, peggio di così non potrebbe andare.
Oggi, la Rai, per ricoprire le perdite del 2007, ha aumentato il canone di 1.5 euro. A Voi la sentenza...
mercoledì 17 dicembre 2008
Il software che legge nel pensiero
Non rispondete, vi ho già decriptato la risposta...
Ora, invece, vi state domandando perché ho utilizzato il termine decriptare. Avevo previsto anche questo. Ebbene, signore e signori, da oggi il vostro cervello non è più una cassaforte dalla combinazione impossibile. Perché? (Sapevo me l'avreste domandato) Molto semplice: i nostri amici nipponici hanno da poco sviluppato un software in grado di leggere nel pensiero. Come? Attraverso la più classica risonanza magnetica, ma in tal caso essa sarà capace di rappresentare immagini, lettere o parole, ed il tutto direttamente dal cervello.
Non abbiate timore però. La lega di football non sta cercando di entrare nelle vostre menti, macchè! Lo scopo dell'automa è solo quello di ottenere una risonanza magnetica che sia al tempo stesso generale e sofisticata.
Magari un giorno saranno capaci di mandare pubblicità nei nostri sogni. Chissà?
venerdì 12 dicembre 2008
sabato 6 dicembre 2008
mercoledì 3 dicembre 2008
martedì 2 dicembre 2008
lunedì 1 dicembre 2008
Il mondo sbagliato
E questo perchè, parlando attorno all'unico argomento in cui la maggior parte di noi siamo competenti - il calcio - avevo azzardato a dire che Sky non aveva nulla a che fare col noto burlone Silvio Berlusconi.
"Eh sì di Murdoch...e chi è 'sto Murdoch?".
Ora capisco pure in che stato di paranoia e pericolosa superficialità viviamo, ma non mi si venga a dire che sparo cazzate.
Anche perchè, notizia fresca fresca (nemmeno poi tanto), l'astuto manager Sivlio Berlusconi ha aumentato l'Iva sugli abbonamenti a Sky.
Allora è proprio vero: vivo nel mondo sbagliato.
P.s. Tremonti è stato così puntuale nel farci presente il fatto che l'aumento dell'Iva è stato imposto dall'Ue.
E per quanto riguarda le frequenze di Europa 7?
sabato 29 novembre 2008
martedì 25 novembre 2008
Requiem per Batman
Tratto dal Corriere, di Francesco Tortora
La sua morte è stata annunciata. Adesso i fan aspettano con ansia il nome del suo killer e temono il peggio. Dopo 70 anni di epici scontri nelle strade gotiche di Gotham City per sconfiggere la criminalità, Batman troverà la morte: lo ha dichiarato Grant Morrison, scrittore scozzese che dal 2006 sceneggia le storie della serie dedicata all'uomo-pipistrello. La dipartita del celebre supereroe avverrà nel prossimo numero del fumetto pubblicato in America dalla DC Comics che sarà in edicola da mercoledì con il titolo di Batman Rip. Ciò che preoccupa i fan di Batman è la voce sempre più insistente che a uccidere il popolare eroe sarà nientemeno che Robin, il fidato compagno di mille battaglie.
PRONOSTICI - Secondo fonti molto vicine alla DC Comics, Batman avrà una morte lenta e macabra e l'autore di tale scempio sarà proprio Robin, passato dalla parte dei «cattivi» che lo ucciderà dopo una terribile e storica battaglia. Altre voci invece affermano che a togliere la vita all'alter ego di Bruce Wayne, il ricco industriale che opera a Gotham City, sarà un misterioso personaggio chiamato Black Glove, creato ad hoc per far scomparire dalla scena il supereroe. Infine c'è chi sostiene che Batman non morirà, ma proprio come una persona che ha speso tutta sua vita a lavorare (la sua prima storia è stata pubblicata negli Usa nel 1939) si godrà la pensione in tranquillo luogo americano e un nuovo personaggio dei fumetti lo sostituirà come paladino della giustizia a Gotham City.
SUSPENSE - Morrison, che è stato, tra l'altro, autore di altri celebri fumetti come alcune avventure di X-Men della Marvel e di Superman sempre per la DC Comics, ci tiene a mantenere alta la suspense e afferma che i principali candidati come killer dell'uomo pipistrello sono Tim Drake (il terzo ragazzo a vestire i panni di Robin) e Dick Grayson, il primo e miglior allievo di Batman, che si guadagnò il titolo di «Boy Wonder» (ragazzo meraviglia) prima di diventare il supereroe Nightwing. «Ciò che gli ho riservato è un destino peggiore della morte», dichiara Morrison al Comic Book Resources, sito web dedicato ai principali fumetti americani. «Accadranno cose che nessun vorrebbe che capitassero a questi eroi». I fan si potranno consolare pensando che Batman non è il primo supereroe a morire: è capitato già a Capitan America, colpito a morte da un cecchino l'anno scorso nelle strade di New York e al mitico Superman, che fu ucciso nel 1992 dall'alieno Doomsday. Tuttavia nelle serie successive l'Uomo d'Acciaio resuscitò e continuò a portare avanti la sua missione: salvare l'umanità. I fan più accaniti di Batman sognano per l'uomo pipistrello un destino simile.
venerdì 21 novembre 2008
Freddura I
Qual è la differenza tra un matematico, un fisico ed un informatico? Davanti ad un problema il matematico cerca di ricondurlo ad una formula matematica, il fisico cerca di risalire al fenomeno fisico che lo ha prodotto, l'informatico spegne e riaccende.
sabato 15 novembre 2008
Scatto deciso
venerdì 14 novembre 2008
Scusate il ritardo
Be', so bene non vi importi, ma siccome state leggendo questo pezzo ho ritenuto opportuno ammorbarvi con le mie incredibili manie di grandezza etc etc...
Ciancio alle bande, ho un paio di novità per il blog.
Inizio col premettere che la Bolgia avrà due nuovi componenti, un nuovo redattore specializzato in una-sezione-che-solo-io-so, ed un altro specializzato in-una-cosa-che-solo-io-e-dedalus-sappiamo.
Ci sono dunque grandi sorprese in arrivo,
vi lascio co 'sto pezzo va...
mercoledì 12 novembre 2008
martedì 11 novembre 2008
Gli assassinii della Rue Morgue
"Quale canzone cantassero le sirene, o quale nome assumesse Achille quando si nascose tra le donne per quanto problemi sconcertanti, non sono al di là di ogni congettura".
Sir Thomas Browne
Le facoltà mentali che definiamo analitiche, sono, di per sé, poco suscettibili di analisi. Le apprezziamo unicamente nei loro effetti. Sappiamo fra l'altro che, per chi le possiede in misura straordinaria, costituiscono sempre una fonte di vivissimo godimento. Come l'uomo forte esulta delle sue doti fisiche, dilettandosi di quegli esercizi che chiamano in causa i suoi muscoli, così l'analista si compiace di quell'attività mentale che districa. Egli trae piacere da qualsiasi occupazione, anche la più banale, purché metta in azione il suo talento. E' appassionato di enigmi, di rebus, di geroglifici, nel risolvere i quali da prova di acumen che può apparire soprannaturale a un'intelligenza comune. I risultati che egli consegue applicando l'essenza, l'anima stessa del metodo, hanno in realtà tutta l'aria dell'intuizione.
La facoltà di risoluzione è forse molto rinforzata dallo studio della matematica, e in particolar modo dal ramo più nobile di essa che, ingiustamente, e solo a causa del processo a ritroso delle sue operazioni, è stata definita analisi, come se lo fosse per eccellenza. Eppure calcolare non è di per sé analizzare. Un giocatore di scacchi, per esempio, esegue il primo procedimento senza ricorrere al secondo. Ne segue un'interpretazione completamente errata degli effetti che il gioco degli scacchi ha sulla struttura mentale dell'individuo. Non intendo qui scrivere un trattato, ma semplicemente introdurre, con delle osservazioni, fatte molto a casaccio, un racconto un po' strano; colgo quindi l'occasione per sostenere che le facoltà più elevate dell'intelligenza riflessiva sono messe alla prova più a fondo e con maggiore utilità dal gioco più modesto della dama piuttosto che dall'elaborata frivolezza degli scacchi. In quest'ultimo gioco, dove i pezzi si muovono con mosse diverse e BIZZARRE, secondo dei valori vari e variabili, ciò che è soltanto complesso viene scambiato (errore piuttosto comune) per ciò che è profondo.
Si richiede qui la massima capacità d'attenzione. Distrarsi per un attimo significa commettere una svista da cui deriverà un danno o una sconfitta. Poiché le mosse possibili non sono soltanto molteplici, ma anche complesse, le occasioni per simili sviste si moltiplicano, e nove volte su dieci vince la partita non il giocatore più acuto, ma quello che sa maggiormente concentrarsi.
Nel gioco della dama, invece, dove il movimento è UNICO e consente poche variazioni, le probabilità di distrazioni sono minori, e dal momento che la semplice attenzione viene impegnata solo relativamente, i risultati ottenuti da entrambi gli avversari sono attribuibili soltanto a una maggiore dose di acumen. Per toglierci dall'astratto: immaginiamo una partita a dama dove i pezzi siano ridotti a solo quattro dame, e dove naturalmente non ci sia da aspettarsi alcuna svista. E' chiaro che qui la vittoria sarà decisa (dal momento che i giocatori si trovano su un piano di parità) da una mossa ' recherchée ', risultato di un eccezionale sforzo mentale. Non potendo valersi dei consueti stratagemmi, l'analista s'insinua nello spirito dell'avversario, si identifica con esso, e non di rado vede così, a colpo d'occhio, l'unica mossa (a volte assurdamente semplice) mediante la quale può indurlo a commettere un errore o affrettare un calcolo sbagliato.
Da molto tempo si è notata l'influenza che lo ' whist ' esercita su ciò che viene definita capacità di calcolo; e si sa che uomini dotati di eccezionale intelligenza, mentre disdegnavano come frivoli gli scacchi, ricavano da questo gioco un piacere apparentemente inspiegabile. Senza dubbio non c'è nulla del genere che riesca ad impegnare altrettanto profondamente la facoltà dell'analisi. Il miglior giocatore di scacchi della cristianità non sarà nulla di più del miglior giocatore di scacchi; ma il grado di eccellenza nello whist implica una probabilità di successo in tutte quelle imprese tanto più importanti in cui una mente umana si trova a fronteggiarne un'altra. Per grado di eccellenza intendo quella perfezione che presuppone la conoscenza di TUTTI gli espedienti del gioco da cui si possono trarre vantaggi legittimi. Questi non sono soltanto molteplici, ma multiformi, e si celano sovente in abissi di pensiero del tutto impenetrabili all'intelligenza ordinaria. Osservare con attenzione significa ricordare distintamente; e sotto questo aspetto il giocatore di scacchi riuscirà molto bene nello whist perché sa concentrarsi; d'altra parte le regole di Hoyle (basate sul puro e semplice meccanismo del gioco) sono in genere sufficientemente chiare a tutti. Così, avere una memoria incisiva e attenersi al regolamento di gioco sono due requisiti che sembrano definire il buon giocatore per eccellenza. Ma è oltre i limiti delle regole che l'abilità dell'analista si manifesta. In silenzio egli fa tutte le sue osservazioni e deduzioni; altrettanto forse fanno i suoi avversari; ma la differenza nella portata delle indicazioni così ottenute non consiste tanto nella validità della deduzione quanto nella qualità dell'osservazione. Quel che è necessario sapere è che cosa si deve osservare. Il nostro giocatore non si pone limiti, né, per il fatto che il gioco è l'oggetto primo della sua concentrazione, egli manca di trarre deduzioni da fattori estranei alla partita. Scruta l'espressione del suo compagno, confrontandola attentamente con quella di tutti i suoi avversari.
Osserva il modo in cui ciascuno ordina le proprie carte, contando sovente un atout dopo l'altro e un punto dopo l'altro dalle occhiate che via via vi lanciano quelli che ne sono in possesso.
Nel corso del gioco non si lascia sfuggire le minime alterazioni dei volti, traendo le sue prime considerazioni in base al loro atteggiarsi ad espressioni di sicurezza, di sorpresa, di trionfo o di dispetto. Dal modo di raccogliere un'alzata giudica se la persona che la prende ha o no la possibilità di combinarne un'altra. Riconosce la carta che viene giocata per ingannare dal modo con cui essa viene gettata sul tavolo. Una parola buttata là per caso o pronunciata inavvertitamente; una carta caduta o scoperta accidentalmente che venga quindi nascosta con nervosismo o con indifferenza; il conteggio delle alzate, l'ordine in cui si succedono; imbarazzo, esitazione, prontezza o ansia - tutto serve alla sua percezione apparentemente intuitiva per trarre indicazioni sullo stato effettivo delle cose. Dopo che sono state giocate le prime due o tre mani, egli conosce alla perfezione le carte di cui ciascuno dispone, e da quel momento può buttar giù le sue seguendo un piano così preciso come se il resto della compagnia giocasse a carte scoperte. Il potere di analisi non dovrebbe essere confuso con la semplice ingegnosità; poiché mentre l'analista è necessariamente ingegnoso, l'uomo ingegnoso è sovente notevolmente incapace di analisi. La capacità di ricostruzione o di combinazione, attraverso cui si manifesta comunemente la ingegnosità, e alla quale i frenologi hanno assegnato (a torto, direi) un organo separato, considerandola una facoltà primordiale, è stata riscontrata tante volte in persone il cui livello intellettivo sfiorava - per il resto - l'idiozia, da attirare l'attenzione di tutti gli scrittori di psicologia. Tra le ingegnosità e l'abilità analitica esiste in effetti una differenza ancor più notevole di quella che corre fra la fantasia e l'immaginazione, benché di un genere strettamente analogo. Si constaterà difatti che l'uomo ingegnoso è sempre pieno di fantasia, mentre l'uomo veramente ricco di immaginazione non è mai altro che analitico. [...]
Testo tratto da http://digilander.libero.it/davis2/lezioni/letteratura/moderna/I%20delitti%20della%20rue%20morgue.htm
Nota. Non so di chi sia questa traduzione, ma per una lettura integrale del racconto consiglio quella di Delfino Cinelli.
sabato 8 novembre 2008
venerdì 7 novembre 2008
Meglio che lasci parlare lui
di Curzio Maltese
I bookmakers in questi casi non accettano scommesse. Da mesi, in previsione dell'evento storico dell'altra notte, si aspettava la prima gaffe di Silvio Berlusconi sul colore della pelle del nuovo presidente americano. Il Cavaliere non delude mai le peggiori aspettative e la battuta è arrivata. L'unica sorpresa è la tempistica. Ad appena ventiquattr'ore dall'elezione il premier se n'è uscito con la storia di Obama "abbronzato". Non è la solita cafonata alla quale ci ha abituato e ci siamo ormai rassegnati da lustri. È una definizione grondante di razzismo.
Il peggior razzismo, quello semi inconsapevole e quindi assai autoindulgente che dilaga in Italia, fra la preoccupazione del resto del mondo. Una malattia sociale che un governo responsabile dovrebbe combattere, invece di sguazzarci con gusto.
Scontata la gaffe, ovvia la reazione. In simili frangenti Berlusconi adotta due reazioni standard. La prima: non l'ho mai detto. È la più assurda, ma paradossalmente efficace (in Italia). Come fai a discutere con uno che nega se stesso? La seconda è: l'ho detto ma non avete capito.
Stavolta ha usato questa. "Abbronzato era un complimento, una carineria" ha spiegato ai soliti cronisti bolscevichi. "E se non lo capite, allora andate a fare...". Sommando così carineria a carineria.
S'intende che "andare a fare" è detto con affetto. Con eguale affetto i giornalisti potrebbero ricambiare l'invito, ma probabilmente le giustificazioni valgono solo dall'alto verso il basso.
Non stiamo a farla lunga. Non si tratta solo di vergogna. Chi ne ha ancora la forza? È piuttosto la disperazione di essere ogni volta precipitati in questo indegno pollaio. Gli elettori americani in un giorno hanno cambiato la storia del mondo. L'avvento del figlio di un africano alla Casa Bianca sta spingendo miliardi di persone, pur nel mezzo di una crisi spaventosa, a interrogarsi sui valori profondi della democrazia, la più straordinaria conquista dell'umanità, in fondo a un cammino secolare di sangue e intolleranza. E il contributo dell'Italia berlusconiana a questo grandioso dibattito qual è? Questa miserabile trovata, volgare e razzista, senza neppure il coraggio dell'assunzione di responsabilità o la dignità di porgere le scuse.
Non bastava la sortita a caldo del ministro Gasparri, il quale, confondendo le proprie ossessioni di ex fanatico fascista con la competenza internazionale, aveva commentato "sarà contento Bin Laden". Ci voleva pure lo strazio supplementare della "battuta" di Berlusconi, che ha ormai girato il mondo, con danno enorme per il Paese. In pochi minuti infatti la rete ha deluso la speranza residua, che non lo prendessero sul serio, come altre volte. Come siamo abituati a fare qui, rassegnati a non scandalizzarci per lo scandalo, a non chiamare fascismo il fascismo, razzismo il razzismo.
C'era stata la rincorsa provinciale ad appropriarsi di Obama. Tutti si proclamano o cercano l'Obama italiano, a destra e a sinistra. Quando in Italia un Barack Obama non avrebbe neppure il diritto di voto. I figli d'immigrati, 440 mila fra nati e cresciuti qui, non sono considerati cittadini italiani, per via del medievale ius sanguinis. Lo ricordiamo nell'ipotesi, piuttosto remota, in cui fra le centinaia di obamisti dell'ultima ora si trovasse un politico serio. Ecco l'occasione per proporre finalmente una legge civile in materia d'immigrazione.
A cominciare dal presidente del Consiglio, i cui molti cantori hanno illustrato nei giorni scorsi alle masse ammirate le straordinarie analogie fra Berlusconi e Obama. Come non scorgere, del resto, l'assoluta comunanza delle due parabole. Il figlio di un pastore kenyano che arriva alla Casa Bianca a soli 47 anni e promette di cambiare il mondo. E l'uomo più ricco d'Italia che a 72 anni, con il solo aiuto del novanta per cento dei media da lui controllati, torna a Palazzo Chigi, dopo aver cambiato i capelli. È naturale che Berlusconi abbia adottato Obama, ripromettendosi di dargli presto "buoni consigli". Incrociamo le dita perché non avvenga, nell'interesse stesso del premier. Non si sa come la Casa Bianca potrebbe reagire a una frase del tipo: "Vieni, abbronzato, che ti spiego come non farsi processare".
Che fare? Vergognarsi per loro, ridere, piangere. Fingiamo pure che tutto sia normale. Però quanto stringe il cuore ascoltare il nobile discorso dello sconfitto McCain: "Il popolo ha scelto. Ho avuto l'onore di salutare il nuovo presidente degli Stati Uniti. È una giornata storica". Non si potrebbe avere un giorno un conservatore come questo a capo della destra italiana, anche di seconda mano?
(da la Repubblica del 7 novembre 2008)
giovedì 6 novembre 2008
Goodbye Blue Sky
mercoledì 5 novembre 2008
martedì 4 novembre 2008
Se vince il Nero
Se vince il Nero, la crisi finirà. Se vince il Nero, ci sarà sempre il sole e comunque la pioggia cadrà più lieve. Se vince il Nero, la Gelmini ritirerà il decreto e sposerà un maestro veramente unico, Colaninno comprerà la Lufthansa, i banchieri pagheranno i mutui dei clienti, e gli arbitri convalideranno i gol del Toro. Se vince il Nero, Sabina Guzzanti ricomincerà a far ridere, ma soltanto in inglese, e Carla Bruni affitterà una mansarda accanto alla Casa Bianca, casomai. Se vince il Nero, i deboli di stomaco digeriranno anche il soffritto e i divorziati si metteranno di nuovo insieme. Se vince il Nero, ogni impresa diventerà possibile, persino prendere un treno regionale in orario. Se vince il Nero, gli automobilisti in coda manderanno baci dai finestrini, i petrolieri faranno la raccolta differenziata e le modelle smetteranno di tenere il broncio nelle sfilate. Se vince il Nero, i ghiacciai ghiacceranno, i buchi dell’ozono si tapperanno e l’effetto-serra cambierà vocale, diventando affettuoso.
Se vince il Nero, non accadrà nulla di tutto questo, lo so. Eppure, se vince il Nero, sarà come per lo sbarco sulla Luna: le vite degli uomini resteranno ferme, ma l’umanità avrà compiuto un passo avanti. Se poi il Nero si rivelerà all’altezza della sua bella faccia, a cui ognuno impresta le proprie speranze, e sarà costretto dalle aspettative degli altri a trasformarsi nel primo statista del secolo, allora avremo vinto tutti davvero. Sempre che vinca, il Nero.
Massimo Gramellini
lunedì 3 novembre 2008
Twin Peaks
Alzi la mano chi non l'ha mai visto.
Già, siete in troppi.
Vedete di rimediare.
Lo sport uccide
Sì, se siete Felipe Massa o degli sfigati alla Francesco Marigliano. Ma mentre nel primo caso stavate rischiando di vincere un mondiale nonostante la vostra incapacità - e nel secondo siete troppi ebeti per deprimervi- nessun pensiero può confortare il povero tifoso sfegatato che rischia di morire davanti alla tv. E nessuno, nel mondo lindo e salutista dello sport, si è preoccupato di denunciare tale Timo Glock perchè rischiava di ammazzare Babbo Massa e Vincenzo Terracciano.
Per non parlare di Rocchi. E del cretino con la bandierina che lo accompagnava.
E poi, fatemi capire una cosa: perchè nessuno spiega a Galliani che gli arbitri gli hanno regalato 6 - dico SEI - punti in una settimana? Fossi uno juventino, o Messi, gli sputerei su quel capolavoro di calvizie che lo schernisce già ogni giorno.
La morale, putroppo, è che lo sport uccide per davvero. Non come rischiava di fare con Maradona che per grazia ricevuta, da reietto grasso e drogato qual'era, si ritrova chissacome sulla panchina della Seleccìon.
No, lo sport è molto più subdolo.
Ti raggiunge mentre sei calmo e beato sul divano di casa tua, ti appresti a baciare per sempre l'immagine di Vettel e ti ritrovi a odiare Hamilton finanche ( o soprattutto?) per la sua ragazza.
E poi mi dicevano di smettere di fumare.
giovedì 30 ottobre 2008
Carfagna, Alfano, Gelmini, basta ministri burattini!
sabato 25 ottobre 2008
venerdì 24 ottobre 2008
CapaRezza - Abiura di me
Ho atteso a lungo l'uscita di questo video, e sinceramente, mi aspettavo di meglio. In ogni caso grande Capa, una delle sue canzoni più belle, a parer mio.
Io faccio politica pure quando respiro, mica scrivo musica giocando a Guitar Hero. Questi argomenti mi fanno sentire vivo in mezzo a troppi zombie di Resident Evil.
giovedì 23 ottobre 2008
ContraddicendoMI
E invece no.
Si occupa. Ma per quale motivo? Sembrerebbe forse la prima volta che tutto ciò ha un senso, e ne sono entusiasta. Forse è vero che i giovani italiani sono troppo distanti dalla politica (o forse la politica è troppo distante da loro) o forse è proprio il contrario?
Suggerirei al nostro presidente del consiglio (si fa l'inchino) Silvio Berlusconi, di evitare dunque di esibirsi in atti osceni come quello di contraddirsi in diretta TV. Forse non ci ha fatto caso, forse a parlare ieri era un sosia o forse ha sentito l'impellente esigenza di contraddirsi a giorni alterni. Non si sa, non è chiaro. Di tutto ciò, però, so solo una cosa: tutto ciò è insensato, e non sto parlando delle rivolte studentesche. Bum!
martedì 21 ottobre 2008
Parla con me
Sarà un Parla con me arricchito dal ritmo della quotidianità con una satira ispirata ai fatti del giorno.
La squadra vincente del programma è naturalmente confermata: Dario Vergassola, Banda Osiris, Ascanio Celestini, Andrea Rivera
con la partecipazione di Neri Marcorè.
Ci saranno anche nuovi arrivi nella ormai consolidata famiglia di Parla con me: Caterina Guzzanti, Diego Bianchi in arte “Zoro”,
Lillo&Greg, Paola Minaccioni e Federica Cifola.
venerdì 17 ottobre 2008
Action Man & L'uomo Tigre
Quando si dice sposarsi per convenienza
I motivi del gesto non sono chiari; è ancora più assurdo pensare che alle coppiette sono stati promessi 2.000 dollari ed una mucca (in cambio del giorno più bello della loro vita). Facendo due calcoli, sono state 750 le coppie che hanno aderito all'iniziativa, pari a 750 mucche ed 1 milione e mezzo di dollari investiti.
Matrimonio di convenienza? Se la "busta" è così grande (stiamo parlando di un paese sottosviluppato) direi proprio di sì. E chissà se a quei giovani sposi, qui nelle foto, non faccia più gola la prima notte di nozze oppure una bella e grassa vacca, contenti loro.
Foto tratte da Lastampa.it
Nostalgia canaglia!
Non mi deprimo affatto, invece, quando rivedo su youtube, assieme a due amici, le sigle delle serie che mi hanno accompagnato nella mia dolce e tenera infanzia. Che nostalgia! È difficile pensare ad un periodo più bello. Il primo pomeriggio, dopo pranzo, quando internet non era ancora un bene di prima necessità, si guardava Solletico, uno dei migliori programmi che la Rai abbia mai trasmesso. Durava poco più di un'ora e mezza, nella quale noi, piccoli e curiosi esploratori del mondo, ci divertivamo ad emulare le gesta di Lenticchia e dei cartoni animati che più ci piacevano (domandate, se volete, a Dedalus: è da poco regredito al periodo "Biocombat"). E ieri sera, ripensando a quei tempi spensierati, nel quale il mondo non sembrava così malvagio, un brivido mi ha attraversato il corpo, e per poco, una lacrima non mi ha solcato il volto.
E stamattina, dopo aver letto il "buongiorno" di Gramellini, mi sono quasi preoccupato del sorriso ebete che è nato sul mio viso dopo aver visto Katy Perry cadere ripetutamente sul palcoscenico degli MTV Awards (e diciamo che vederle il fondoschiena non mi è dispiaciuto affatto).
giovedì 16 ottobre 2008
How you doin'?
In una settimana in cui il pensiero ha solcato i Mari inutili del Pensiero-fine-a-se-stesso, mi riportate con i piedi ben piantati a terra. C'è una guerra da combattere. E un paese da salvare.
Non che abbia cuore difendere gli interessi di piloti, traghettatori & affini, ma almeno questi riescono a tenermi lontano dall'università. E, di conseguenza, dall'ipertrofica tentazione di rivolgermi soltanto al mio pensiero.
Avrei molto più bisogno di scortare l'arrivo della fredda alba sugli sterminati campi del Pelennor, piuttosto che ascoltare strane storie e insensate congetture nell'ameno Imladris.
La soffitta del pensiero, da dove partono le nostre pericolose elucubrazioni mentali, somiglia terribilmente ad un abisso. Non a quello di luce, con cui Kafka provava a descrivere Gesù, ma a quello in cui precipitano i personaggi nei racconti di Poe.
Meglio uscirne e, magari per un'intera settimana, non farci più ritorno.
Un pò come fa Joey Tribbiani.
Lippi 30 e lode
Ieri sera con la risicata vittoria per 2 a 1 della nazionale italiana su quella montenegrina, Mister Marcello Lippi ha collezionato il suo 30° risultato utile consecutivo, eguagliando il record di Pozzo, uno dei pochi allenatori capace di vincere due mondiali di fila. Che sia di buon auspicio? Da bravi filonazionali speriamo di si.
mercoledì 15 ottobre 2008
martedì 14 ottobre 2008
Anteprima: Fratellastri a 40 anni
Titolo originale: Step Brothers
Uscita nelle sale italiane: 17/ottobre/2008
Incassi USA: 100.109.000 $ Aggiornato al 14/10/2008
Regia: Adam McKay
Cast: Adam Scott, Jhon Reilly, Will Ferrel
Trama: (Attenzione! Contiene spoiler) Brennan (Will Ferrel) è un quarantenne mammone, figlio unico e senza posto fisso. Vive con la madre, Nancy (Mary Steenburgen) che lo accudisce come fosse un adolescente. Dale (Jhon Reilly) è invece un disoccupato cronico che vive ancora col padre, il Dr. Robert Doback (Richard Jenkins). Quando Robert e Nancy decidono di sposarsi, i due nullafacenti saranno costretti a convivere come fratelli. Il loro narcisismo e la loro immaturità mettono a repentaglio l'equilibrio dello sposalizio. Entrambi, però, si daranno da fare architettando piani ingegnosi per far riappacificare i due genitori, e per attuarli, saranno costretti a creare un improbabile legame che forse, ma solo forse, finirà finalmente per tirarli fuori di casa.
Clooney si fa brutto
George Clooney sul set del suo ultimo film Men Who Stare at Goats. Parrucca anni '70 e baffi alla Magnum PI: cosa si è disposti a fare per il cinema, anche a rovinare il proprio bel faccino.
In punizione, segui il docente fino a Guantanamo!
Immaginate di ricevere una telefonata del genere. Vostro figlio, Kieran, 11 anni, studente da poco licenziato dalle scuole elementari, ne ha combinata un'altra delle sue. In isolamento ha detto? Avrò capito male, già che ci sono vado ad occuparmene di persona.
Kieran è lì che fissa un punto vuoto, il suo sguardo è assente ma concentrato. La furia che cinque minuti prima vi aveva spinto ad immaginare le più assurde delle punizioni ora si placa. Qualcosa non va.
«Vorrei parlare col Preside, se non le spiace», vi rivolgete cortesemente alla segretaria.
L'uomo, giacca e cravatta, esce con atteggiamento deciso ma gentile dal suo ufficio dirigenziale.
«Mi dica» pronuncia avvicinandosi velocemente.
Volete delucidazioni, volete sapere perché vostro figlio ha quello sguardo, quali tremende torture è stato sottomesso.
L'uomo si incammina, supera due corridoi e si avvicina ad una stanza un pò particolare. La apre.
Risulta impossibile vedere all'interno. Pareti nere, finestre oscurate e banchi separati da muri, rivolti al contrario rispetto la cattedra.
«Ma ciò che fate è legale?», a quanto pare lo è. «Il ministero l'ultima ispezione l'ha vista e l'ha approvata. Questa stanza esiste di ben quattro anni, e posso assicurarvi che nessun ragazzino ci è entrato più di una volta.»
In Gran Bretagna è stata dunque scoperta quelle che i media hanno denominato "aula Guanatanamo", un'allusione un pò particolare, che però chiarisce bene il concetto.
È già polemica. "Quella non è un'aula, bensì una cella di isolamento", risponde Mr. Widdoson alla sua intervista sul Daily Mirror.
lunedì 13 ottobre 2008
iAllarme
Cosa c'è di nuovo in tutto ciò? Assolutamente niente. Gli studi effettuati dallo Scientific Committee on Emerging and Newly Identified Health Risks, non fanno altro che sottolineare la buona e vecchia regola del buon senso (quella che anche le mamme meno premurose hanno l'esigenza di sostenere).
Come ovviare? Semplice. Secondo gli studi, ascoltare per più di cinque ore la settimana musica ad un volume superiore agli 89 decibel provoca col tempo, danni IRREPARABILI all'udito.
Ma è solo colpa nostra? No. Le aziende leader nel campo, fino a pochi anni fa non avevano limitazioni riguardo "standard sonori"; ora devono fronteggiare una soglia invalicabile: i 115 decibel.
Ci sono statistiche a riguardo? Secondo le stime fornite dall'UE ci sono tra il 5 e il 10% dei possessori di lettori mp3 del vecchio continente che fanno, per così dire, abuso di volume. Quantificando, il loro numero si aggira sui 10 milioni di individui.
Tratto da Repubblica.it
Gergo Ingegneristico
Si tratta di un divertente elenco basato sul "gergo ingegneristico" tradotto in "lingua comune" (cosa intendono). Buon divertimento:
Gergo ingegneristico. (tra parentesi cosa intendono)
1. Sviluppato dopo anni di ricerche intensive. (È stato scoperto per puro caso).
2. Stiamo testando al momento diversi approcci al problema. (Per il momento andiamo avanti per tentativi)
3. Il progetto secondo lo schema originale comporta impreviste difficoltà. (Stiamo lavorando su qualcos'altro).
4. Progetto in stretta collaborazione. (Abbiamo preso un caffe' assieme)
5. Un esauriente rapporto, basato su un approccio innovativo, e' in preparazione. (Abbiamo assunto tre neo-laureati)
6. Si ritiene che il cliente sara' soddisfatto dei risultati. (Siamo cosi' in arretrato sui tempi di consegna che il cliente accettera' qualsiasi risultato)
7. I test operativi preliminari hanno dato risultati inutilizzabili. (Quel fottuto affare e' saltato in aria quando l'abbiamo acceso)
8. I risultati del test sono stati estremamente gratificanti. (Incredibile, ha funzionato davvero !)
9. L'intero concetto e' stato abbandonato. (La sola persona che ci capiva qualcosa e' andato in pensione)
10. Pregasi aggiungere commenti e firmare. (Dividiamoci la responsabilita' per questo)
11. Completamente nuovo. (Le parti non sono intercambiabili con modelli precedenti)
12. Massiccio. (Non provate neanche a sollevarlo senza attrezzature adeguate)
13. Robusto. (Piu' che massiccio)
14. Leggero. (Appena meno pesante che massiccio)
15. Nessuna manutenzione. (Impossibile da aggiustare)
16. Basso livello di manutenzione. (Quasi impossibile da aggiustare)
17. Seguiamo lo standard. (L'abbiamo sempre costruito cosi')
18. Prevedo tempi di consegna di circa due mesi se non avvengono imprevisti. (Sicuramente capitera' qualche cosa e se lavoreremo duro si potra' forse consegnare entro un anno)
19. I disegni sono buoni entro i propri limiti. (Abbiamo appena iniziato, tracciando un punto o due).
20. Il disegno sarà formalizzato nel rapporto del prossimo periodo. (Non abbiamo ancora iniziato questo lavoro, ma dobbiamo dire qualcosa).
21. Sono stati provati diversi approcci. (Non sappiamo dove siamo, ma ci stiamo muovendo).
22. L'intero concetto dovrà essere abbandonato. (L'unico che capiva la cosa non c'è più).
23. Essenzialmente completo. (Metà fatto).
24. Prevediamo... (Speriamo in Dio!).
25. Il rischio è alto, ma accettabile. (100 a 1, ma con 10 volte il budget e 10 volte la manodopera, possiamo avere una chance di 50/50).
26. Problemi seri, ma non insormontabili. (Ci vorrà un miracolo. Dio dev'essere un program manager).
27. Non ben definito. (Nessuno ci pensa).
28. Richiede un'ulteriore analisi e attenzione nella gestione. (Totalmente fuori controllo)
L'altra ultima sporca bolgia
Si presenta bene la nostra prima versione "fatta in casa", speriamo rispetti le aspettative.
Restate connessi, le sorprese non finiranno, ve lo assicuro.
A tutti, una buona giornata:
il vostro amichevole Ingenuo di quartiere.
venerdì 10 ottobre 2008
giovedì 9 ottobre 2008
The Forgiven I
Innanzitutto, i Metallica hanno pubblicato il loro ultimo album. A noi fidi consumatori ci è stato detto che, a parte Trujillo, con quest album il gruppo sarebbe tornato ai tempi di Master of Puppets. A noi la copertina è piaciuta.
Detto questo, passiamo ad argomenti leggeri.
Il Parlamento italiano, l'organo legislativo per eccelenza dell'ultima tra le Repubbliche democratiche, non funziona più.
Ve l'avranno ripetuto centinaia di volte - soprattutto se vi dilettate a leggere l'Unità - ma, in fondo in fondo, non ve n'è mai fregato un granchè. Molto meglio assistere a come il più acclamato pornodivo del momento proverà a cercare fama - e forse pure qualcos'altro - sull'isola di Italia 1, piuttosto che sapere, giusto per dirne una, che ne sarà dei nostri ragazzi. Che intanto, almeno in buona parte, sono pronti a gioire per le interminabili contestazioni che una riforma scolastica - passata per la prima volta nella storia con un voto di fiducia alla Camera - porterà con sè in questo autunno infuocato.
Non possiamo nemmeno gioire per il disgraziato governo russo, incapace finanche di processare gli assassini di Anna Politkovskaja: il più probabile dei mandanti è, infatti, anche il più grande amico straniero del nostro premier. The Forgiven I.
mercoledì 24 settembre 2008
Conversazione tra un Cattolico ed un Islamico
Riporterò l'intera conversazione tradotta in italiano (e non in lingua originale ovvero in inglese). Per il link alla conversazione originale provvederò a breve. Buona lettura. L'inizio della conversazione è stato tagliato in quanto inutile e insignificante.
Conversazione tra me ed un musulmano
Goh: Io, dall'Italia
中 島 美 嘉 今: Mohammed, dal Giappone (per questioni di lavoro)
/Ore: 12.35 /24-09-2008 /
[...]
Goh: Io sono Cristiano Cattolico
中 島 美 嘉 今: Andrai all'inferno
Goh:Noi crediamo in Gesù Cristo
Goh:Tu che ne pensi?
Goh:Io credo invece che il paradiso sia aperto per tutte le persone
Goh:La mia religione non discrimina le altre religioni
Goh:Noi crediamo che tutte le religioni abbiano un loro significato
中 島 美 嘉 今: Raggiungeranno il paradiso solo dopo essersi convertiti all'Islam
Goh:Ma cosa stai dicendo
Goh:Ti stai sbagliando
Goh:Dio è solo ed unico, ne è uno solo
Goh:Dio, God, Allah
Goh:È sempre lo stesso
中 島 美 嘉 今: Il giorno della Resurrezione
中 島 美 嘉 今: Sarà un pò macabro
中 島 美 嘉 今: Ci sono differenze nel Corano
Goh:Il Corano e la Bibbia sono lo stesso libro
Goh:Solo che noi crediamo in Gesù
中 島 美 嘉 今: Credete nel paradiso, dove siamo esclusi noi Musulmani
Goh:Assolutamente no
中 島 美 嘉 今: Fidati di me
Goh:Noi crediamo che saremo tutti assieme in Paradiso, Musulmani e Cattolici
中 島 美 嘉 今: Solo Musulmani
Goh:Ma andiamo, cosa ne pensi di Gesù?
中 島 美 嘉 今: Non ne ho idea
Goh:Gesù, il figlio di Dio
中 島 美 嘉 今: Maraik nell'Islam
Goh:Capito, e cosa ne pensi?
中 島 美 嘉 今: Su cosa?
Goh:Su Marik, il figlio di Dio
中 島 美 嘉 今: Dio non è mai nato
Goh:Suo figlio, parte di lui
中 島 美 嘉 今: Dio è unico
中 島 美 嘉 今: Dio è.
Goh:Ha mandato suo figlio sulla terra per salvarci
中 島 美 嘉 今: Ciò che dici non ha alcun senso
Goh:Ha cercato di salvarci
中 島 美 嘉 今: Solo Dio è padrone del Paradiso
Goh:Noi non la pensiamo così
中 島 美 嘉 今: E Maometto è il suo profeta
Goh:Si, come no.
中 島 美 嘉 今: Credimi, il paradiso è solo per i Musulmani
Goh:Perché?
中 島 美 嘉 今: Credimi, sii sicuro
Goh:Ma perché?
中 島 美 嘉 今: Il Paradiso è solo per i Musulmani
Goh:Perché lo ha detto Maometto?
中 島 美 嘉 今: Questa è la verità
中 島 美 嘉 今: Rispetti l'Islam?
Goh:Si
Goh:Ma non capisco le persone che ammazzano per il proprio Dio
Goh:Come i Kamikaze
中 島 美 嘉 今: Bene
Goh:E tu?
Goh:Rispetti noi Cattolici?
中 島 美 嘉 今: L'Islam rispetta le religioni
Goh:Molto bene
[...]
lunedì 22 settembre 2008
Punk Rock di burro
Right! Now ha ha ha...Che tradotto significa:
I am an antichrist
I am an anarchist
Don't know what I want
But I know how to get it
I wanna destroy the passerby
'Cause I wanna be Anarchy
No dogsbody
Eccomi ora!!! Ahahah!È il 26 novembre del 1976. Johnny Rotten e amici hanno da poco fondato la band chiamata Sex Pistols. Col singolo Anarchy in the U.K.,la giovane rock band cerca di ritagliarsi un posto nella scena mondiale del Punk rock. Ma non è di questo che voglio parlarvi stasera.
Io sono un anticristo
Sono un anarchico
Non so quello che voglio ma so come ottenerlo
Voglio distruggere il viandante
Perché voglio essere l’anarchia
Non il corpo di un cane
Nella foto alla vostra sinistra potete ammirare il bel faccino dell'anticristo, scusate, cantante. A destra invece la sua nuova vita.
Ebbene si, le stelle del rock che ci ha fatto sognare, a quanto pare, per ora hanno deciso di dedicarsi a qualcosa di più dolce e discretamente genuino; come il panino al burro che oggi sponsorizza e che è intento ad addentare, proprio qui, alla vostra destra.
sabato 20 settembre 2008
Lhc: l'odissea di oggi
Eh già. È inutile controlliate nuovamente il titolo di questo post, avete letto bene: l'LHC resterà fermo per due mesi.
Come tutti sappiamo, per rendere possibile l'esperimento del Large Hadron Collider, le temperature alle quali questo doveva essere gestito sarebbero dovute essere pari allo zero assoluto (0° Kelvin, o per chi mastica meno la fisica -273,15°Celsius). Gli abnormi "frigoriferi" contententi Azoto ed Elio allo stato liquido (gli unici elementi che in quello stato possono raggiungere tali temperature), durante la "prova d'esame" del 10 settembre, hanno riscontrato qualche problema: le valvole di chiusura infatti, si sono improvvisamente aperte, lasciando fuoriuscire nell'atmosfera parte del proprio contenuto. Lo scenario apocalittico sarebbe stato dunque diverso, non sarebbe stato un buco nero ad ucciderci, bensì una seconda era glaciale.
Già si parla di Gufi, ed io ne andrò a trovare un paio.
giovedì 18 settembre 2008
Un altro profeta?
Ora ho sinceramente il dubbio che questa sia un'epidemia. Nella foto David Suazo esulta per il gol dell'uno a zero segnato contro il Napoli in coppa Uefa. Il Napoli ha rimontato, e ancora una volta, quelle dita sono state profetiche. C'è da dire però che il vecchio Mutu è stato più preciso.
3 - 2 per il Napoli, pronti per il ritorno?
lunedì 15 settembre 2008
Mutu il profeta
Ha fatto segno "due" con la mano, l'ho visto bene (la foto di repertorio non rappresenta la partita di ieri, e vi consiglierei di considerarla semplicemente a puro scopo dimostrativo). Già, due, come i gol che il Napoli ha messo a segno durante il secondo tempo, e che hanno assicurato alla squadra la vittoria. Che dire, Mutu si è messo a fare il profeta, ma ciò che è ancora più paradossale è che un fiorentino abbia dimostrato di avere un misero briciolo di umiltà.
Certo, come no!, direte voi. Ma a me piace pensarla così.
mercoledì 10 settembre 2008
La fredda falce del CERN non ha ancora fatto vittime
Oggi l'Lhc (Large Hardon Colider) lavorerà per la prima volta su tutto l'anello, percorrendo interamente i suoi 27 Km. Robert Aymar è fiducioso: «Abbiamo due emozioni: la soddisfazione per aver completato una grande missione e la speranza di grandi scoperte davanti a noi».
Intanto c'è chi ancora crede in una probabile "fine del mondo", continuando a depistare le meraviglie cui la fisica sta andando incontro.
martedì 9 settembre 2008
Nuovo campionato, vecchi risultati
Eppure questo non è bastato al giudice sportivo, che ha ritenuto giusto chiudere le curve del San Paolo per tutte le partite di campionato fino al 31 ottobre. Decisione quantomeno discutibile poichè fatta in nome di quella responsabilità oggettiva che mai è servita a combattere la piaga delle tifoserie impazzite. Perchè, per il modo in cui è strutturata, non può colpire le frange violente del tifo, quelle che meno di tutti sentiranno la mancanza del calcio giocato.
In Inghilterra, manco a dirlo, ci sono riusciti. Hanno sconfitto la proverbiale violenza degli hooligans con un lavoro capillare e determinato.
Non è ora di chiedersi perchè qui da noi non si è nemmeno dato segno di voler cominciare?
martedì 2 settembre 2008
Big Bang made in Ginevra
Che siamo al cinema, probabilmente.
E se vi venisse aggiunto che l'uomo in questione è uno scienziato del Centro di Ricerche Nucleari di Ginevra e che il gesto fatale dovrebbe avvenire esattamente il 10 settembre 2008?
Che qualcosa comincia a non quadrare.
Eh si, perchè l'esperimento di cui vi stiamo per parlare non è affatto l'ultimo frutto perverso della mente malata di George Lucas (che non ne abbia a male), ma "soltanto" la curiosità di migliaia di fisici cresciuti fin da bambini a pane, quark e neutrini.
Partiamo dai fatti.
È il 1998: il Large Hadron Collider, frutto di un progetto ideato nei primi anni '80, comincia a prendere forma nel CERN di Ginevra, il più grande laboratorio al mondo di fisica delle particelle. L'ambizioso piano è quello di far scontrare i protoni ad un'energia talmente alta - 14 TeV per chi ne capisse qualcosa - in modo da riuscire a chiarire finalmente quale fosse l'origine dell'universo e, più propriamente, della massa. Al centro della disputa c'è il bosone di Higgs, particella elementare fin'ora soltanto ipotizzata che sarebbe stata la protagonista assoluta dopo lo scoppio del Big Bang. Per riuscire ad avvalorare l'ipotesi della sua esistenza l'accelleratore avrebbe dovuto lanciare dei protoni 11.245 volte al secondo in modo da farli arrivare a una temperatura 100mila volte più alta di quella esistente al centro del sole.
La sfida è senza dubbio eccitante, ma non priva di rischi. La possibilità che un tale scontro possa portare alla creazione di un buco nero, infatti, non è del tutto campata in aria e i fisici del CERN, accusati da un consistente gruppo di ricercatori, si vedono costretti a chiarire, una volta per tutte, che il rischio per una fine del pianeta è praticamente nullo. Ginevra vince la battaglia e il progetto, costato 6 miliardi di euro, può così giungere sano e salvo al settembre del 2008, mese fissato per la fatidica ora X.
A poco più di 8 giorni dalla partenza, però, tutti i dubbi non sono ancora stati sciolti. Il professor Otto Rossler, chimico tedesco della Eberhard Karls Universit, ha presentato il ricorso alla Corte Europea dei Diritti Umani affermando: "i miei calcoli indicano che il rischio che un buco nero mangi il pianeta a causa dell'esperimento è serio". Mentre tutti sperano che la calcolatrice di Otto abbia avuto qualche problemino James Gillies, convinto assertore di questa teoria nonchè portavoce del Centro Ricerche Nucleari di Ginevra, ha provato a tranquillizzare il mondo dicendo: "il ricorso non introduce nessun argomento che non sia già stato esaminato e respinto in passato, se questi esperimenti fossero rischiosi lo sapremmo già".
"Abbiamo ancora dieci giorni per salvare la terra?", si chiede intanto lo scanzonato Sunday Telegraph. Quel che è certo è che manca poco per scoprirlo. E per sapere, ancora una volta, che una risposta data è soltanto la vià più lunga per giungere a un'altra domanda.