Grazie Cub. E Cobas. E grazie anche a te, Sdl Intercategoriale.
In una settimana in cui il pensiero ha solcato i Mari inutili del Pensiero-fine-a-se-stesso, mi riportate con i piedi ben piantati a terra. C'è una guerra da combattere. E un paese da salvare.
Non che abbia cuore difendere gli interessi di piloti, traghettatori & affini, ma almeno questi riescono a tenermi lontano dall'università. E, di conseguenza, dall'ipertrofica tentazione di rivolgermi soltanto al mio pensiero.
Avrei molto più bisogno di scortare l'arrivo della fredda alba sugli sterminati campi del Pelennor, piuttosto che ascoltare strane storie e insensate congetture nell'ameno Imladris.
La soffitta del pensiero, da dove partono le nostre pericolose elucubrazioni mentali, somiglia terribilmente ad un abisso. Non a quello di luce, con cui Kafka provava a descrivere Gesù, ma a quello in cui precipitano i personaggi nei racconti di Poe.
Meglio uscirne e, magari per un'intera settimana, non farci più ritorno.
Un pò come fa Joey Tribbiani.
Navibar
giovedì 16 ottobre 2008
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