Navibar
domenica 24 agosto 2008
Conclusa la 29a olimpiade
E c'è anche il tempo per riderci su (per modo di dire):
sabato 23 agosto 2008
Corre, il cucciolo di uomo
Ricordo che mentre lo sfogliavo continuavo ad immaginare chi, prima di me, era entrato a contatto con quel testo, e quale di quelle storie lo avesse colpito di più. Fu come un'illuminazione. Mi concentrai su di una pagina, lessi quella storia.
Siamo in America (o in Canada, che importa), in una piccola cittadina. Una donna, anzi, un'atleta, era impegnata ad allenarsi nella corsa. Siamo nel parco della città, e la donna era abbastanza famosa da quelle parti. Brava nella disciplina, aveva vinto diverse competizioni.
Mentre continuava nel suo allenamento quotidiano, spunta da dietro una siepe una Pantera affamata (cosa ci facesse lì è ancora un mistero). Colta di sorpresa, la donna non ebbe il tempo di liberarsi che la belva forsennata la sbranò. Quelle vecchie lepri della comunità locale, decisero che la Pantera non aveva bisogno di un regolare processo. La uccisero (e qui direte, la vicenda si conclude. Ebbene, no).
La donna non era solo una giovane vedova; aveva messo al mondo anche un piccolo. Lo stesso vale per la Pantera: aveva lasciato da questa parte due cuccioli.
La comunità locale agì di conseguenza: in una banca del posto venne aperto un fondo per le donazioni del piccolo orfanello.
Non mancò la risposta da parte degli animalisti: nella stessa banca venne aperto un fondo per i due cuccioli, ambizioni per il futuro: "assassini".
Ebbene, l'ironia della vicenda sta proprio qui: furono raccolti nel giro di due mesi 13 mila dollari per il piccolo, e quasi 30 mila per i cuccioli di pantera.
È incredibile pensare che l'uomo preferisce essere solidale con gli animali piuttosto che con i propri simili. È inutile domandarsi se quel piccolo ce l'ha fatta; c'è da chiedersi piuttosto se quelle pantere hanno, alla fine, completato gli studi.
venerdì 22 agosto 2008
Colin, l'ingenuo figlio disperso
Lo domandava in continuazione, ma non gli rispondevano. Era ancora lì, solo ed affamato. Ma ecco che un gruppo di uomini lo nota. Tra loro riconosce sua madre, è convinto sia lei. Poverino, non ricordava neppure che faccia avesse, per lui qualsiasi cosa poteva somigliarle.
Decise così di restare con loro, con quella che credeva fosse la mamma. Quegli uomini sembrava avessero cura di lui, ma si comportavano in modo troppo strano... cercavano in continuazione di allontanarlo, di mandarlo via, e lui non ne capiva il motivo.
Piangeva il piccolo, si lamentava, ma la madre non gli rispondeva. Era lì, impassibile. Ha dubitato più volte di quella femmina, se veramente era sua madre, perché non lo rispondeva? Niente. E quegli uomini, continuavano a spingerlo via. Aveva fame, troppa fame. E la madre non lo allattava. Forse non ci teneva più a lui, aveva forse fatto qualcosa di sbagliato?
Col tempo le forze diminuivano sempre più, e Colin decise di smetterla di lamentarsi. Basta frignare si disse. Restò lì accanto, fin quando un gruppo di uomini non si riavvicinò.
Con loro portavano la morte. Colin poteva sentirla. Ma non oppose resistenza. «Ormai è inutile continuare a vivere», si disse. Si lasciò andare e non oppose resistenza. Morì così: distante dalla madre e triste per una sorte a lui avversa. Affamato e ferito dagli squali... perchè Colin era un balenottero, e quella che aveva scambiato per la madre era uno yacht.
Dodicesimo Trofeo Birra Moretti
Tra le star d'eccezione ricordiamo la giovane Anna Tatangelo, ragazza piena di talento (ma non solo in sala registrazione).
La partita inaugurale viene disputata tra la S.S.C. Napoli e la Juventus F.C. Il mini match durerà 45 minuti, al termine dei quali nessuna delle due squadre sarà stata capace di mostrarsi superiore, e dunque, di realizzare qualche goal. Il risultato finale si ferma sullo 0 - 0, nonostante le limpide occasioni di De Zerbi su punizione e Rinaudo (per il Napoli), Giovinco sul finale (per la Juve), le squadre sono costrette ai rigori, i quali, non rispecchieranno quello visto nei tempi regolamentari in quanto ne esce vincitrice la Juventus per 5 - 4. L'errore di De Zerbi al primo rigore è costato caro ai partenopei.
Il secondo mini-match tra la S.S.C. Napoli e l'A.C. Milan ha un inizio "stupefacente": la grafica della mediaset va in tilt ed entrambe le formazioni sul teleschermo riportano in campo i giocatori juventini; il portiere del Milan, Nelson Dida, sbaglia la porta per gli spogliatoi e per poco non resta inghiottito dalla città; la formazione del Napoli non presenta eccessive forze fresche in campo, se non un paio di inutili sostituti. Passaiamo però alla partita.
Il Napoli domina il primo tempo, tiene palla, crea azioni, ma è il Milan ad avere l'azione più ghiotta con l'attaccante Filippo Inzaghi. Nel secondo tempo il Milan cresce, ma si spegne e viene completamente surclassato dalla squadra di casa. L'occasione più limpida la ha Russotto (Napoli), su un'uscita sbagliata del portiere, non gli riesce però la cosa più facile ovvero concludere in porta. Nonostante ciò, al 44° minuto, quando il Napoli è ormai esausto, Paloschi mette a segno una dubbia rete di testa. Niente da fare per il Napoli, è fuori dalla competizione, 0 - 1 il risultato.
I rigori non sono da meno, si deve attendere il tiro supplementare di Molinaro per avere un vincitore. Un 5 - 4 per la Juve del tutto meritato, in uno show dove persino Chimenti, il para-rigori juventino, si prende la briga di tirare e di andare a segno.
La Juventus vince il suo sesto trofeo Birra Moretti, ecco la classifica finale:
Juventus 4
Milan 4
Napoli 1
Un pò di amarezza tra i tifosi napoletani che forse speravano nella vittoria. Immeritati i quattro punti del Milan, ma alla fine ciò che conta è la festa.
Piccole note della serata:
- Il premio "Fair Play" è stato dato a Pavel Nedved della Juventus. La giuria si è certamente lasciata condizionare dall'infortunio del giocatore;
- Il minuto di raccoglimento iniziale è stato dedicato al presidente Sensi (scomparso da poco), ma nel cuore di tutti c'erano le vittime del disastro aereo in Spagna;
- I telecronisti definiscono lo spettacolo di fuochi finale "degno di piedigrotta", evidentemente non sanno nemmeno di cosa stanno parlando.
giovedì 21 agosto 2008
Ma parliamo di Bolt
Prima di lui a riuscire nella titanica impresa ricordiamo: St.Louis 1904 Archie Hahn (Usa); Stoccolma 1912 Ralph Craig (Usa); Amsterdam 1928 Percy Williams (Can); Los Angeles 1932 Eddie Tolan (Usa); Berlino 1936 Jesse Owens (Usa); Melbourne 1956 Bobby Joe Morrow (Usa) Monaco 1972 Valery Borzov (Urss) Los Angeles 1984 Carl Lewis (Usa); Pechino 2008 Usain Bolt (Jam).
Non si è solo limitato a conseguire i due ori che al contempo sembrano i più facili ma risultano anche i più complessi. Ha infatti battuto entrambi i record mondiali, completando la batteria dei 100mt in 9'69'' e i 200mt in 19'30''.
In una olimpiade che sembrava tramontare in partenza (proprio lì dove sorge il sole) gli atleti continuano a stupirci ogni giorno.
E anche gli italiani lo fanno, ma nel senso opposto.
domenica 17 agosto 2008
L'ottava meraviglia di Phelps
Guardando Michael Phelps, lo "squalo" di Baltimora che ha raccolto più ori di tutti nella storia delle Olimpiadi, si ha l'impressione di aver tifato per quel ragazzone del Maryland sin dai suoi primi, esagerati spruzzi nella piscina sotto casa. E probabilmente è davvero così, visto che parliamo di uno che a sedici anni - nemmeno il tempo di cominciare - aveva già il suo primo record del mondo e la certezza di essere ormai un predestinato.
Per chi ha avuto a che fare, seppur molto alla lontana, col mondo di acqua e cloro in cui Phelps è divenuto immortale, sa che la sua soddisfazione va oltre il valore intrinseco di quelle otto medaglie d'oro. E' la consapevolezza di essere diventato, senza mezzi termini, il migliore in assoluto; di averci donato - così come accadde per Maradona, Carl Lewis e Cassius Clay (ricordateci voi quei pochi altri) - la possibilità di contemplare l'armonia del gesto perfetto, la lotta contro l'impossibile e la naturalezza con la quale i fenomeni ci ricordano di cosa è capace un essere umano. A prescindere, ovviamente, dai colori della sua bandiera.
venerdì 1 agosto 2008
I Simoniaci vanno in vacanza
In ogni caso, buone vacanze a tutti.
I Simoniaci torneranno a breve ;)