...e la parola umana è come un paiolo di rame incrinato su cui battiamo cadenze da far danzare gli orsi, quando invece vorremmo intenerire le stelleGustave Flaubert, Madame Bovary
C'è una regola che mi piace(rebbe) seguire: non usare mai le parole degli altri. Queste di Flaubert, però, sono allo stesso tempo l'eccezione e il motivo per il quale quella regola non potrebbe valere.
Come provare, tentare, immaginare, anche solo per un attimo, di non corrompere il pensiero etereo con la vanità del verbo?
Gustave sapeva come: le mot just.
Ed è pensando a lui che do per certo che la mia regola resterà soltanto una buona intenzione.
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