domenica 24 agosto 2008

Conclusa la 29a olimpiade

0 commenti
Poche ore fa in Cina si è conclusa la 29a edizione dei giochi olimpici versione moderna. Nate sotto una cattiva luce e preda di continue critiche politiche, i giochi di Beijing si sono conclusi nel migliore dei modi. Effetti psichedelici, giochi di luci, spettacoli pirotecnici degni degli inventori della polvere da sparo... La torcia è ora spenta. Si attendono le prossime, appuntamento tra quattro anni, destinazione Londra (EN).

E c'è anche il tempo per riderci su (per modo di dire):

sabato 23 agosto 2008

Corre, il cucciolo di uomo

0 commenti
Ho trovato un libro giorni fa, un testo un pò particolare. Aveva un nome abbastanza attraente, del tipo "invogliare alla lettura" o giù di lì. Vistosamente vecchio, con le pagine consumate e l'inchiostro praticamente invisibile. Era composto da una serie di storie, non fiabe o favole, ma vere e proprie storie.
Ricordo che mentre lo sfogliavo continuavo ad immaginare chi, prima di me, era entrato a contatto con quel testo, e quale di quelle storie lo avesse colpito di più. Fu come un'illuminazione. Mi concentrai su di una pagina, lessi quella storia.

Siamo in America (o in Canada, che importa), in una piccola cittadina. Una donna, anzi, un'atleta, era impegnata ad allenarsi nella corsa. Siamo nel parco della città, e la donna era abbastanza famosa da quelle parti. Brava nella disciplina, aveva vinto diverse competizioni.
Mentre continuava nel suo allenamento quotidiano, spunta da dietro una siepe una Pantera affamata (cosa ci facesse lì è ancora un mistero). Colta di sorpresa, la donna non ebbe il tempo di liberarsi che la belva forsennata la sbranò. Quelle vecchie lepri della comunità locale, decisero che la Pantera non aveva bisogno di un regolare processo. La uccisero (e qui direte, la vicenda si conclude. Ebbene, no).

La donna non era solo una giovane vedova; aveva messo al mondo anche un piccolo. Lo stesso vale per la Pantera: aveva lasciato da questa parte due cuccioli.
La comunità locale agì di conseguenza: in una banca del posto venne aperto un fondo per le donazioni del piccolo orfanello.
Non mancò la risposta da parte degli animalisti: nella stessa banca venne aperto un fondo per i due cuccioli, ambizioni per il futuro: "assassini".
Ebbene, l'ironia della vicenda sta proprio qui: furono raccolti nel giro di due mesi 13 mila dollari per il piccolo, e quasi 30 mila per i cuccioli di pantera.
È incredibile pensare che l'uomo preferisce essere solidale con gli animali piuttosto che con i propri simili. È inutile domandarsi se quel piccolo ce l'ha fatta; c'è da chiedersi piuttosto se quelle pantere hanno, alla fine, completato gli studi.

venerdì 22 agosto 2008

Colin, l'ingenuo figlio disperso

0 commenti
Colin era troppo piccolo per capire. Aveva perso la madre troppo presto, e del padre nemmeno si ricordava. Aveva fame, troppa fame. Quei pasti che gli procurava la madre per lui erano diventati come delle chimere. Solo e spaventato aveva vagabonsato a lungo alla ricerca della dispersa genitrice. Troppe insidie in questo mondo. Ogni giorno assistiamo impassibili a troppe malvagità. Ma lui, Colin, non sapeva neppure cosa fosse una malvagità.

Lo domandava in continuazione, ma non gli rispondevano. Era ancora lì, solo ed affamato. Ma ecco che un gruppo di uomini lo nota. Tra loro riconosce sua madre, è convinto sia lei. Poverino, non ricordava neppure che faccia avesse, per lui qualsiasi cosa poteva somigliarle.

Decise così di restare con loro, con quella che credeva fosse la mamma. Quegli uomini sembrava avessero cura di lui, ma si comportavano in modo troppo strano... cercavano in continuazione di allontanarlo, di mandarlo via, e lui non ne capiva il motivo.

Piangeva il piccolo, si lamentava, ma la madre non gli rispondeva. Era lì, impassibile. Ha dubitato più volte di quella femmina, se veramente era sua madre, perché non lo rispondeva? Niente. E quegli uomini, continuavano a spingerlo via. Aveva fame, troppa fame. E la madre non lo allattava. Forse non ci teneva più a lui, aveva forse fatto qualcosa di sbagliato?
Col tempo le forze diminuivano sempre più, e Colin decise di smetterla di lamentarsi. Basta frignare si disse. Restò lì accanto, fin quando un gruppo di uomini non si riavvicinò.

Con loro portavano la morte. Colin poteva sentirla. Ma non oppose resistenza. «Ormai è inutile continuare a vivere», si disse. Si lasciò andare e non oppose resistenza. Morì così: distante dalla madre e triste per una sorte a lui avversa. Affamato e ferito dagli squali... perchè Colin era un balenottero, e quella che aveva scambiato per la madre era uno yacht.

Colin, troppo giovane per capire.

Dodicesimo Trofeo Birra Moretti

0 commenti
Sotto il cielo stellato della città partenopea prende vita il dodicesimo trofeo "Birra Moretti". Presentatrice e madrina della serata la bellissima Elisabetta Canalis, la quale fa sfoggio delle proprie capacità linguistiche al mero scopo di abbindolare i 60.000 tifosi presenti al San Paolo.
Tra le star d'eccezione ricordiamo la giovane Anna Tatangelo, ragazza piena di talento (ma non solo in sala registrazione).

Il manifesto del torneo

La partita inaugurale viene disputata tra la S.S.C. Napoli e la Juventus F.C. Il mini match durerà 45 minuti, al termine dei quali nessuna delle due squadre sarà stata capace di mostrarsi superiore, e dunque, di realizzare qualche goal. Il risultato finale si ferma sullo 0 - 0, nonostante le limpide occasioni di De Zerbi su punizione e Rinaudo (per il Napoli), Giovinco sul finale (per la Juve), le squadre sono costrette ai rigori, i quali, non rispecchieranno quello visto nei tempi regolamentari in quanto ne esce vincitrice la Juventus per 5 - 4. L'errore di De Zerbi al primo rigore è costato caro ai partenopei.

Zalayeta in contrasto con Ariaudo. (Ansa)

Il secondo mini-match tra la S.S.C. Napoli e l'A.C. Milan ha un inizio "stupefacente": la grafica della mediaset va in tilt ed entrambe le formazioni sul teleschermo riportano in campo i giocatori juventini; il portiere del Milan, Nelson Dida, sbaglia la porta per gli spogliatoi e per poco non resta inghiottito dalla città; la formazione del Napoli non presenta eccessive forze fresche in campo, se non un paio di inutili sostituti. Passaiamo però alla partita.
Il Napoli domina il primo tempo, tiene palla, crea azioni, ma è il Milan ad avere l'azione più ghiotta con l'attaccante Filippo Inzaghi. Nel secondo tempo il Milan cresce, ma si spegne e viene completamente surclassato dalla squadra di casa. L'occasione più limpida la ha Russotto (Napoli), su un'uscita sbagliata del portiere, non gli riesce però la cosa più facile ovvero concludere in porta. Nonostante ciò, al 44° minuto, quando il Napoli è ormai esausto, Paloschi mette a segno una dubbia rete di testa. Niente da fare per il Napoli, è fuori dalla competizione, 0 - 1 il risultato.

Seedorf e Russotto, uno contro uno. (Ansa)

Anche il terzo match risulta deludente. Una partita priva di vere emozioni nella quale domina inesorabilmente la Juventus. Il Milan è incapace di rispondere e si lascia trascinare dalle azioni bianconere. Allo scadere il risultato resta invariato sullo 0 - 0.
I rigori non sono da meno, si deve attendere il tiro supplementare di Molinaro per avere un vincitore. Un 5 - 4 per la Juve del tutto meritato, in uno show dove persino Chimenti, il para-rigori juventino, si prende la briga di tirare e di andare a segno.

La Juventus vince il suo sesto trofeo Birra Moretti, ecco la classifica finale:
Juventus 4
Milan 4
Napoli 1

Un pò di amarezza tra i tifosi napoletani che forse speravano nella vittoria. Immeritati i quattro punti del Milan, ma alla fine ciò che conta è la festa.

Piccole note della serata:
  • Il premio "Fair Play" è stato dato a Pavel Nedved della Juventus. La giuria si è certamente lasciata condizionare dall'infortunio del giocatore;
  • Il minuto di raccoglimento iniziale è stato dedicato al presidente Sensi (scomparso da poco), ma nel cuore di tutti c'erano le vittime del disastro aereo in Spagna;
  • I telecronisti definiscono lo spettacolo di fuochi finale "degno di piedigrotta", evidentemente non sanno nemmeno di cosa stanno parlando.

giovedì 21 agosto 2008

Ma parliamo di Bolt

0 commenti
Bolt supera il traguardo dei 100 mt con un netto vantaggio. (Ansa)

Nel palinsesto olimpico non è solo Phelps a far notizia, Usain Bolt sprinter giamaicano (oggi ventiduenne) ieri ha realizzato la nona doppietta documentata nella storia delle olimpiadi.
Prima di lui a riuscire nella titanica impresa ricordiamo: St.Louis 1904 Archie Hahn (Usa); Stoccolma 1912 Ralph Craig (Usa); Amsterdam 1928 Percy Williams (Can); Los Angeles 1932 Eddie Tolan (Usa); Berlino 1936 Jesse Owens (Usa); Melbourne 1956 Bobby Joe Morrow (Usa) Monaco 1972 Valery Borzov (Urss) Los Angeles 1984 Carl Lewis (Usa); Pechino 2008 Usain Bolt (Jam).

Bolt festeggia la medaglia d'oro. (Ansa)

Non si è solo limitato a conseguire i due ori che al contempo sembrano i più facili ma risultano anche i più complessi. Ha infatti battuto entrambi i record mondiali, completando la batteria dei 100mt in 9'69'' e i 200mt in 19'30''.
In una olimpiade che sembrava tramontare in partenza (proprio lì dove sorge il sole) gli atleti continuano a stupirci ogni giorno.
E anche gli italiani lo fanno, ma nel senso opposto.

domenica 17 agosto 2008

L'ottava meraviglia di Phelps

0 commenti


Guardando Michael Phelps, lo "squalo" di Baltimora che ha raccolto più ori di tutti nella storia delle Olimpiadi, si ha l'impressione di aver tifato per quel ragazzone del Maryland sin dai suoi primi, esagerati spruzzi nella piscina sotto casa. E probabilmente è davvero così, visto che parliamo di uno che a sedici anni - nemmeno il tempo di cominciare - aveva già il suo primo record del mondo e la certezza di essere ormai un predestinato.

Per chi ha avuto a che fare, seppur molto alla lontana, col mondo di acqua e cloro in cui Phelps è divenuto immortale, sa che la sua soddisfazione va oltre il valore intrinseco di quelle otto medaglie d'oro. E' la consapevolezza di essere diventato, senza mezzi termini, il migliore in assoluto; di averci donato - così come accadde per Maradona, Carl Lewis e Cassius Clay (ricordateci voi quei pochi altri) - la possibilità di contemplare l'armonia del gesto perfetto, la lotta contro l'impossibile e la naturalezza con la quale i fenomeni ci ricordano di cosa è capace un essere umano. A prescindere, ovviamente, dai colori della sua bandiera.

venerdì 1 agosto 2008

I Simoniaci vanno in vacanza

0 commenti
Vi annuncio che i Simoniaci sono ufficialmente in vacanza. Gli atri due sono già partiti per una missione very important. Io partirò dopodomani, ma per via dei preparativi non potrò dilettarvi con ulteriori news (come se ora lo stessi facendo).

In ogni caso, buone vacanze a tutti.

I Simoniaci torneranno a breve ;)